27 gennaio 1945.
Una data che tutti noi dovremmo conoscere, perché in quel fatidico giorno di 75 anni fa il campo di concentramento di Auschwitz fu liberato e con esso anche tutti gli orrori che conteneva.
Da allora sono state innumerevoli le testimonianze raccolte e raccontate in merito a quello che ha significato per il popolo ebraico la Seconda Guerra Mondiale, divenendo con il tempo cruciali nella pratica del ricordo, perché solamente raccontandole e ascoltandole la fiamma della memoria non può essere spenta. Un contributo altrettanto fondamentale è stato offerto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, quando il 1° novembre 2005 ha riconosciuto ufficialmente il 27 gennaio quale giorno internazionale per il ricordo e la commemorazione delle vittime della Shoah, celebrato attraverso momenti di incontro durante i quali il ruolo di solista è affidato alle testimonianze dei sopravvissuti.
Per quanto riguarda la Giornata della Memoria di quest’anno, l’Assessorato alle Culture di Trani ha messo a punto un programma molto fitto che avrà inizio sabato 25 gennaio e che terminerà lunedì 27 gennaio.
Il primo appuntamento avverrà sabato 25 gennaio alle ore 17:30 presso la Biblioteca comunale, dove la scrittrice Enza Piccolo presenterà il libro “Mussolini ultima notte a Dongo”, il tutto arricchito da un reading curato da Salvatore Merci che rievocherà quell’ultima notte vissuta dal duce.

Domenica 26 gennaio saranno tre gli eventi in programma. Il primo avrà luogo al museo sinagoga di Sant’Anna alle ore 11:00 ed è stato organizzato dalla Città di Trani e dalla sezione locale della Fidepa, durante il quale la presidente della Fidepa di Trani Maria Mazzilli e l’architetto Giorgio Gramegna illustreranno la questione architettonica delle sinagoghe cittadine, per poi, al termine dell’incontro, dare la possibilità ai presenti di visitare l’illustre sinagoga di Scolanova. Il secondo evento della giornata altro non è che un convegno organizzato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trani, che avrà luogo alle ore 18:00 presso la biblioteca storica dell’Ordine, intitolato “La storia dimenticata” e incentrato sulle conseguenze delle leggi razziali sull’ordinamento forense, in particolar modo su quello di Trani. Durante il suo corso interverranno il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trani Tullio Bertolino, il sindaco di Trani Amedeo Bottaro, l’assessore alle culture Felice di Lernia, il presidente M.G.A. (sindacato nazionale forense) Cosimo Matteucci e Vittorio Tolomeo, cultore della materia. L’ultimo incontro avverrà sempre alle ore 18 nella Biblioteca comunale, dove la Città di Trani e l’Associazione Anteas ricorderanno il partigiano Vincenzo Pappalettera, sopravvissuto alla deportazione al campo di concentramento Mauthausen, con la partecipazione della dott. Sabina Fortunato, presidente dell’Anteas, della senatrice Assuntela Messina e del prof. Nicola Spallucci, docente di letteratura tedesca.
Infine, eccoci giunti a lunedì 27 gennaio e gli appuntamenti previsti saranno dedicati soprattutto ai giovani studenti della nostra città. Alle 10:30 presso la Biblioteca comunale i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado “Giovanni Bovio”, “Giustina Rocca” ed “Ettore Baldassarre” parteciperanno a un incontro dedicato al percorso culturale e storico degli ebrei tranesi, il tutto accompagnato dalla musica e dalla poesia a cura delle docenti Giuditta Bianchi, Marilena Gaudio e Ilaria di Cugno. Alle ore 16:30 presso la scuola primaria “Gabriele D’Annunzio” i bambini delle classi terze, quarte e quinte sono invitati a presenziare alla lettura del libro “Le storie di Bimba” scritto da Teresa Petruzzelli. L’ultimo evento è firmato dall’Università della terza età e dal suo appuntamento con il cinema. Sempre alle ore 16:30 una sala della Biblioteca comunale verrà trasformata in un cinema in occasione della proiezione del film “La ladra di libri”, tratto dall’omonimo romanzo di Markus Zusak.
Quello di quest’anno appare come un programma variegato e ricco che si impegna non solo a raccontare uno stralcio di triste storia che interessa in prima persona il nostro Paese, ma anche a rivolgere l’attenzione verso la comunità ebraica della nostra città, perché le leggi razziali non hanno avuto né pietà né confini. È importante sapere che cosa è stato l’Olocausto, in modo tale da renderlo un esempio da non ripetere mai più; è importante ricordare i milioni di persone (ebrei, rom, omosessuali, slavi e oppositori politici) che hanno perso la vita, in modo tale che non siano morti invano; è importante rendersi promotori del ricordo, perché solo facendosi propria la storia, rendendola una maestra, si può lottare contro l’eterno odio razziale.
A cura di Federica Raffaella Papagni